Ti hanno sospeso il DURC? Le soluzioni legali per non fermare la tua attività sanitaria

Ti hanno sospeso il DURC? Le soluzioni legali per non fermare la tua attività sanitaria

Per una farmacia, un poliambulatorio o uno studio medico convenzionato, il DURC è molto più di un documento. È la chiave per mantenere le forniture, ricevere rimborsi dal Servizio Sanitario Nazionale, partecipare a gare pubbliche o continuare a offrire prestazioni in convenzione. Ma quando si accumulano debiti verso INPS o INAIL, il DURC viene sospeso. E senza regolarità contributiva, anche un’attività sana può ritrovarsi bloccata, isolata e a rischio chiusura.

Oggi, molte realtà sanitarie si trovano in questa condizione: con debiti superiori ai 150.000 o anche 500.000 euro, che impediscono il rilascio del DURC e mettono a rischio l’intera attività. Il problema è strutturale, ma la soluzione esiste.

Le opportunità del Codice della Crisi d’Impresa

Il Codice della Crisi d’Impresa, entrato in vigore nel 2022, ha previsto strumenti specifici che consentono il rilascio del DURC anche in presenza di debiti, a patto che l’azienda o il professionista attivi un piano di rientro formalizzato e riconosciuto. Due strumenti, in particolare, lo permettono.

Il primo è la composizione negoziata della crisi: una procedura stragiudiziale che consente all’imprenditore o al professionista di segnalare tempestivamente la propria difficoltà e attivare, con l’aiuto di un esperto terzo, un piano di risanamento. Se avviata correttamente, questa procedura permette di chiedere l’autorizzazione al tribunale per il rilascio del DURC, anche se i debiti non sono ancora stati saldati.

Il secondo è la definizione agevolata dei carichi fiscali (cosiddetta “rottamazione”), che consente – con la sola presentazione della domanda – di ottenere la regolarità contributiva temporanea, utile per recuperare il DURC fino alla prima rata.

Il caso dell'ambulatorio specialistico in Emilia Romagna

Un caso concreto: un ambulatorio specialistico in Emilia-Romagna, con debiti INPS per oltre 380.000 euro, ha ottenuto il DURC tramite composizione negoziata, affiancato da un team legale esperto. Questo ha permesso di mantenere le convenzioni attive e partecipare a una gara regionale per nuove prestazioni diagnostiche. Il piano ha previsto una riduzione del 55% del debito complessivo e una rateizzazione su 6 anni.

Un’altra farmacia, in provincia di Napoli, impossibilitata a partecipare a bandi ASL per la fornitura di dispositivi sanitari a causa del DURC irregolare, ha utilizzato la definizione agevolata per ottenere il rilascio del documento in tempi rapidi. Ha potuto così accedere a un contratto pubblico da oltre 70.000 euro in tre mesi, riprendendo liquidità e stabilità.

Questi risultati dimostrano che il DURC non è un muro invalicabile. È un ostacolo tecnico che si può superare, con gli strumenti giusti e l’assistenza di chi conosce la normativa fiscale e sanitaria nel dettaglio.

Come può aiutarti la partnership tra C&P e CFI - Crisi Fiscale d'Impresa

Per questo, Consulcesi & Partners ha attivato una partnership con CFI – Crisi Fiscale d’Impresa, fondata da Carlo Carmine e dall’Avv. Simone Forte, per offrire a medici, farmacisti, poliambulatori e cliniche un servizio legale specializzato nella gestione del debito fiscale. Un supporto concreto, personalizzato, pensato per chi opera nel settore sanitario e non può permettersi di fermarsi.

Se la tua attività ha perso il DURC o è a rischio sospensione, non aspettare l’interruzione delle convenzioni o il blocco dei rimborsi.

Parla subito con un esperto Consulcesi, abilitato alla partnership con CFI, e scopri come è possibile rientrare in regola, ristrutturare il debito e salvare la tua operatività. Anche in presenza di esposizioni elevate, oggi c’è una via legale e concreta per non fermarsi.

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